Dal 15 luglio e per tutta l’estate 2022, Panicale sarà infiltrata temporaneamente dalla presenza di figure di animali in forma di sculture: figure di passaggio che non rispondono ad alcun rito sociale prestabilito, alcun programma creato per un’occasione specifica. Sono passaggi che giocano il proprio effetto sulla casualità dell’incontro andando ad occupare senza alcun segno di distinzione gli spazi di pubblico transito: il loro essere là è pari a quello degli esseri umani che si troveranno ad attraversare per i più svariati motivi gli stessi luoghi, solo che sono figure in forma di scultura di animali, e non di umani, figure dell’altro dall’umano. Echi di un mondo altrettanto altro, di un paesaggio lontano nella memoria degli uomini, che abitano la città a cui loro stessi nella loro storia hanno dato forma, in cui si svolge la loro vita quotidiana, un paesaggio che essi tendono a trasformare senza interruzione in base alle loro esigenze e necessità, perlopiù collettive, così come in ottemperanza alle mitologie parimenti collettive, che essi coltivano.
E’ questo uno dei modi, forse quello più frequente negli ultimi anni in cui si manifesta l’arte di Davide Rivalta, che precedentemente aveva accompagnato alla scultura il disegno a grafite sul muro e quindi la pittura. Gli animali hanno costituito fin dall’inizio, negli anni di passaggio fra il secondo e il terzo millennio, l’iconografia principale dell’artista: li fotografa in stato di cattività nei luoghi loro deputati sparsi nell’universo occidentale, dagli zoo agli allevamenti; li forgia in figure scultoree secondo una modalità gestuale sua propria non aliena tuttavia dalla tradizione alta della scultura occidentale; ciascuna figura è un ritratto di ciascun individuo, che sia quello di un gorilla dello zoo di Berlino o quello di una bufala di un’allevamento di Cona del ferrarese, infine li dispone in un contesto disegnato dall’uomo, pronti nella loro sacra innocenza all’incontro con il loro altro, l’uomo vivente, incontro ancora più beau di quello altrettanto fortuit sur une table de dissection d’une machine à coudre et d’un parapluie (Lautrémont). Se prima ad essere occupate sono state architetture significative, dal cortile del Tribunale di Ravenna a quello del Quirinale a Roma da Musei prestigiosi da quello di San Vitale ancora a Ravenna a quello della Galleria Nazionale di Roma, dal 2017 sono intere comunità urbane: Antibes, Neuchatel, Mougins, ora a Panicale dall’Arca di Pan al centro del paese.
Teatrovenerdì 15 Luglio ore 09:00
Nel Borgo