Voce e chitarra elettrica, stile unico, grande talento. I suoi dischi affrontano la relazione tra struttura e improvvisazione ma in fondo quelle di Chenaux sono canzoni d’amore: le canta con voce dolce e limpida, mentre la chitarra si piega delicatamente, diverge e scompone.
Prima di “Say Laura” c’era stato “Slowly Paradise” (2018) fino ad oggi considerato dalla critica il suo capolavoro. Gli è valso copertine della stampa specializzata (The Wire) e in Italia è stato disco del mese per la rivista Blow Up.
Il nuovo disco di Eric Chenaux è il suo più immacolato e incontaminato. “Say Laura” incarna perfettamente l’interazione contro-intuitiva tra strumento e voce che Chenaux ha rivelato e celebrato negli ultimi dieci anni: la sua giustapposizione delicatamente scardinata di un canto splendidamente liscio, seducente e rassicurante, una chitarra completamente destabilizzata e logora che non poteva venire da nessun altro musicista.
Foto: Sylvestre Nonique-Desvergnes
Musicadomenica 17 Luglio ore 06:00
Arca di Pan (Cavea)