Hawad

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Poeta e pittore del deserto, Hawad è Amajagh (“tuareg” per gli stranieri), originario di Air nel Sahara centrale. Scrive nella sua lingua, il Tamajaght, che annota nell’alfabeto tuareg vocalizzato, il Tifinagh. Il dramma e la resistenza del popolo tuareg o di qualsiasi popolo minacciato di sterminio punteggiano il suo universo immaginario. Per resistere al caos e alle sciocchezze, per combattere l’ultima spoliazione di sé: quella dell’immaginario, Hawad inventa la “furigraphie”.

La sua “furigraphie” pittorica o letteraria è un modo per uscire dal recinto, per inventare un nomadismo da un tempo e da uno spazio confiscati, per disegnare un io molteplice e sfuggente, dotato di ubiquità. I suoi scritti sono stati tradotti in varie lingue (francese, olandese, italiano, spagnolo, catalano, curdo, turco, arabo, inglese). Nel 2017 ha ricevuto il Premio Internazionale di Poesia Argana (Rabat, Marocco). I suoi inchiostri e tele sono stati esposti in varie città d’Europa, Nord America, Sud America e Africa.

Poesia

Repliche:

  • venerdì 23 Luglio ore 17:30

    Arca di Pan (Ghiaia)