Poeta e pittore Amajagh (“tuareg” per gli stranieri). Per resistere al caos e alle sciocchezze, per combattere l’ultima spoliazione di sé, quella dell’immaginario, Hawad inventa la “furigraphie”. Un modo per uscire dal recinto, per inventare un nomadismo da un tempo e da uno spazio confiscati, per disegnare un io molteplice e sfuggente, dotato di ubiquità. I suoi inchiostri e tele sono stati esposti a Lione, New York, Rotterdam, Casablanca, Utrecht, Parigi, Bruxelles, Brema, Trieste, Tolosa, Medellin, Agadir.
23 LUG 12:30 > 00:00
24 LUG 09:00 > 00:00
25 LUG 09:00 > 18:00
venerdì 23 Luglio ore 12:30
Arca di Pan (Terzo piano)